Ricercatori della Oregon State University hanno messo a punto una nuova tecnica, che grazie all’impiego della calcopirite, permette di “stampare” celle fotovoltaiche CIGS (denominate tali per la presenza di rame, indio, gallio e selenio) impiegando una comune stampante a getto di inchiostro. Un singolo strato di calcopirite (uno o due micron di spessore) è in grado di catturare l’energia dai fotoni in modo più efficiente rispetto a uno strato di silicio da 50 micron di spessore. I due principali vantaggi dei dispositivi solari CIGS sono il bassissimo costo per la loro produzione, il che significa che possono essere prodotti rapidamente e in grandi quantità, e la diminuzione della quantità di rifiuti di materie prime; secondo lo studio, tali nuovi dispositivi sono in grado di ridurre lo spreco di materie prime del 90 per cento. Fonte e approfondimento
Ricercatori utilizzano stampante a getto d’inchiostro per la creazione di dispositivi solari
30/06/20110
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